Alle 21,00 è partito il corteo, dando subito un impatto importante con una scia di persone molto ampia, alla quale poco più avanti si sono aggiunte 300 persone giunte da Bazzano, grazie al servizio autobus organizzato dai comitati,comune del bolognese, territorio limitrofo ai paesi di Savignano e Piumazzo, preso in causa proprio a causa dei fumi e dell’inquinamento che il piano cave provocherà al momento del suo inizio.
Il corteo, ha sfilato dietro ad un grande striscione con scritto "NO CAVE, IMPIANTO, CATRAME" fino alla piazza di Magazzino, frazione simbolo della lotta trovandosi in mezzo ai territori interessati al piano di estrazione ghiaia e territorio ospitante dell’ impianto, trovando solo un piccolo momento di tensione, quando alcune persone, mandate dai cavatori , ha tentato di lanciare provocazioni verso il corteo, provocazioni subito sedate dall’ ottimo servizio d’ordine a protezione della fiaccolata.Giunto in piazza, il corteo si è sciolto posizionandosi attorno al palco, allestito dai comitati, per ascoltare gli interventi degl’organizzatori.
Questo corteo è stata la prima risposta a chi vuole distruggere le nostre terre, una risposta che molti speculatori hanno assistito in diretta, in quanto presenti in piazza e hanno potuto vedere la voglia della gente nel dire NO.
Ma la lotta non si ferma qua, infatti il 24 settembre ci sarà l'assemblea di inizio anno dei comitati di Piumazzo, Savignano e Bazzano in piazza a Piumazzo e sempre a Piumazzo il 3 ottobre il comitato piumazzese " NO alle CAVE " in collaborazione con il centro culturale ALMO , presenterà nella sede di quest'ultimo l'iniziativa " Comitati e lotte popolari " con la partecipazione di un esponente del comitato NO TAV della Val di Susa e di tutti i comitati della provincia di Modena.
RESISTEREMO SEMPRE UN METRO IN PIù DI VOI
FERMARE LE CAVE è POSSIBILE , DIPENDE SOLO DA NOI
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kredon72 (mercoledì, 09 settembre 2009 16:05)
eravamo in tanti, da Bazzano e Savignano sfilavano adulti e bambini,infinite luci minuscole illuminavano la strada che porta al mostro divoratore di ghiaia, ma da Piumazzo solo i soliti irriducibili,..peccato....che dire..sogni d'oro Piumazzo...sogni d'oro.....
Ufo (mercoledì, 25 novembre 2009 23:39)
non è da tutti alzarsi e combattere...e da molti restare seduti a guardare gli altri che combattono anche per loro....
Grimandi William (lunedì, 23 agosto 2010 09:37)
Salve,sono Grimandi William, abitavo a Piumazzo ed ora vivo a Castelfranco, sono una guardia "GEV" di Legambiente e naturalmente solidale con voi per la difesa del suolo da un vergognoso saccheggio da parte dei soliti "pochi".
A seguire vi giro un email della sezione di Reggio che penso possa essere di vostro interesse.
A presto e complimenti per il lavoro svolto...tenete duro !!
Reggio Emilia, li 22 agosto 2010
COMUNICATO STAMPA
MARTEDI' SERA A FESTAREGGIO LEGAMBIENTE PARLA DI USOD EL SUOLO E RISCHI PER L' AGRICOLTURA
Legambiente Reggio Emilia organizza per martedì 24 agosto alle pre 21 alla Tenda del Mondo presso Festareggio (Campovolo di Reggio Emilia) una serata per parlare di:
urbanizzazione, uso di suolo e rischi per l'agricoltura
Alla proiezione del film "Il suolo minacciato"-Dalla Food Valley un allarme contro il consumo del territorio (prodotto da Legambiente e WWF Parma) seguirà un dibattito dove interverranno:
Roberta Rivi,
Assessore all'Agricoltura per la provincia di Reggio Emilia
Nicola Dall'Olio
autore del film
Davide Valeriani
Legambiente Reggio Emilia
Negli ultimi anni in Emilia si sono perduti migliaia di ettari di suolo agricolo, anche quelli di grande qualità, a causa di una dilagante espansione urbana: dalla pianura padana un allarme contro il consumo di territorio per le sue conseguenze sul paesaggio, sull’ambiente, sull’agricoltura.
Il film – documentario, attraverso il montaggio di interviste ad esperti in materia di urbanistica, agricoltura e sostenibilità, affronta il tema del consumo di suolo e della dispersione urbana, analizzandone costi e cause per poi proporre modelli alternativi di sviluppo e di governo del territorio sulla scorta delle esperienze maturate in altri paesi europei, come la Germania e la Francia, ma anche in piccoli comuni italiani come Cassinetta di Lugagnano (Milano).
Il fenomeno dello sprawl, che interessa un po’ tutta la Pianura Padana, è la rapida e disordinata crescita di aree cittadine (spesso di piccole dimensioni) che consuma ettari di terreno ogni giorno minacciando le produzioni agroalimentari d’eccellenza che lì sono nate (come il parmigiano o il culatello).
Il documentario, prodotto dalle associazioni WWF, Legambiente, LIPU, Il Borgo e Le Città Invisibili, è stato recentemente presentato al festival Cinemambiente di Torino dove ha ricevuto una menzione speciale fra i documentari italiani.
L'ufficio stampa: 348-7419763
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Scheda del film "Il suolo minacciato"
un film documentario di Nicola Dall’Olio, esperto di agricoltura, ambiente e sostenibilità, con:
Luca Mercalli, climatologo esperto di sostenibilità ambientale
Carlo Petrini, fondatore e presidente onorario di Slow Food
Edoardo Salzano urbanista, ex preside della facoltà di pianificazione del territorio allo IUAV di Venezia
Wolfgang Sachs sociologo, ricercatore presso il Wuppertal Institut
Maria Cristina Gibelli, docente di politiche urbane e territoriali al Politecnico di Milano
Paolo Pileri responsabile scientifico dell’Osservatorio Nazionale sui Consumi di Suolo e docente presso il Politecnico di Milano
Georg Frisch urbanista libero professionista
Ciro Gardi, pedologo e ricercatore presso il Joint Research Center della Commissione Europea ad Ispra.
Domenico Finguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI), il primo Comune in Italia a crescita zero di consumo di suolo.
Durata 50'
Il regista, Nicola Dall'Olio, ha conseguito un dottorato in ecologia e si occupa dei rapporti tra agricoltura e ambiente, di pianificazione territoriale e di fonti energetiche rinnovabili per la Provincia di Parma. Il suolo minacciato è suo esordio nella regia cinematografica.