Gruppo Consigliare
Lista Civica FRAZIONI e CASTELFRANCO
Comunicato stampa: Piano estrattivo Comune Castelfranco Emilia
Quella che è la nostra posizione sul piano estrattivo di Castelfranco (CAVE) ci sembra essere già molto chiara, ma la ribadiamo per chi ancora avesse dei dubbi: NOI SIAMO CONTRARI ALLE CAVE.
PERCHÉ NO ALLE CAVE ?
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Questo piano è stato previsto in un’ area ad alta vulnerabilità
Infatti per il PTCP - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - la zona di Piumazzo è un’area ricca di falde ed è una zona di alimentazione di falde acquifere sotterranee. Area nella quale sarebbe vietava“la realizzazione di opere o interventi che possano essere causa di turbamento del regime delle acque sotterranee .
La stessa Relazione VALSAT (Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale) allegata al PSC del comune di Castelfranco recita che per queste aree a rischio alto ed elevato “si è valutato infine necessario, impedire l’insediamento di nuovi insediamenti produttivi, allevamenti intensivi e attività estrattive di nuovo impianto in quanto attività ad alto rischio d’inquinamento della falda sotterranea”,
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Tutto questo piano estrattivo si basa su elementi chiave come la soggiacenza dei livelli storici delle falde non veri, infatti, tutto il piano estrattivo del Polo “California” - Piumazzo - si basa una soggiacenza delle falde attorno ai - 22 metri di profondità rispetto al piano di campagna, mentre da una indagine effettuata dallo stesso Comune di Castelfranco Emilia le falde, nell'ultimo decennio 2002-2011, sono stare registrate ad una profondità tra i - 18 metri (zona sud est) e i - 13 metri zona (nord) dal piano di campagna. Dunque, la differenza tra i dati inseriti nel PAE comunale e i dati realmente riscontrati nello studio idrogeologico commissionato dal Comune raggiunge anche i 7/8 metri....
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Contrariamente a quanto tutti oggi professano ( PD di Castelfranco compreso) questa non è un’ opera “sostenibile”. Al riguardo qualche dato:
25 Luglio 2012 Il ministro Catania presenta un disegno di legge e dichiara:
“ ogni giorno 100 ettari di terreno vanno persi negli ultimi 40 anni parliamo di una superficie di circa 5 milioni di ettari. iamo passati da un totale di aree coltivate di 18 milioni di ettari a meno di 13 milioni di ettari. Sono dati che devono farci riflettere sul fatto che il problema del consumo del suolo nel nostro paese deve essere una priorità da affrontare e contrastare”
07 Agosto 2012 -Secondo l’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in Italia vengono impermeabilizzati 100 ettari di terreno naturale ogni giorno.
-Dagli anni 50 la popolazione italiana aumenta del 28% mentre la superficie cementificata è salita del 166%
-L’Italia dipende sempre di più dall’estero per l’approvvigionamento delle risorse alimentari. Anche questo fenomeno ha un nome: deficit di suolo agricolo ! L’Italia è il terzo paese nell’unione Europea per deficit di suolo agricolo
10 settembre 2012 La stessa regione Emilia Romagna ( dal sito) lancia l’allarme sul consumo del suolo “ nel periodo 2003-2008 è stato perso suolo agricolo per 20.000 ettari. Ogni giorno in Emilia Romagna vengono urbanizzati 84.000 mq di suolo, che corrispondono a 3.089 ettari anno”
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Questa opera ( le cave) produrrà grandi utili per i privati (cavatori) e solo problemi alla collettività (socializzazione dei problemi).
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Questo piano voluto dalla maggioranza devasterà per sempre uno dei territori più fertili al mondo. Territori che hanno per millenni dato lavoro e sostentamento alle popolazioni, terreni che se preservati potrebbero ancora dare lavoro e futuro alle nuove generazioni:
NB- parliamo di lavoro diretto in azienda (In una estensione di 86 ettari -nuove cave- possono vivere 9/10 famiglie e lavorare 10 stagionali), e di lavoro indotto(a monte e a valle dell’azienda agricola). Nell’era della crisi industriale l’agricoltura è,e potrebbe ancora essere una grande opportunità! In agricoltura Il lavoro (diretto e di filiera) è una occasione “rinnovabile”
Nonostante quanto sopra; qui c’è ancora qualcuno che nel nostro comune ( PD e Lega) pensa di devastare altri 860.000 mq di terreno con delle cave, che si andrebbero ad aggiungere ai 433.000 mq di terreno devastati con il PAE 1996-2007
Detto questo, noi della Lista Civica Frazioni e Castelfranco non possiamo pensare di votare a favore di un ODG che prevede che il Sindaco debba comunque sottoscrivere provvedimenti autorizzativi.
Per noi le autorizzazioni non devono essere date ed il piano estrattivo deve essere bloccato e revocato.
Castelfranco Emilia, 21 novembre 2012
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