Cosa sono?
Gli impianti di conglomerati bituminosi producono un impasto a caldo di
miscele di bitume e materiali inerti come ghiaia e sabbie. Quando l’impasto contiene sabbia fine e/o filler il conglomerato si chiama asfalto. Il bitume è un materiale che contiene una combinazione complessa di
composti organici ad alto peso molecolare, e si ottiene come residuo
non volatile della distillazione del petrolio grezzo.
Quando il bitume viene riscaldato, parte dei composti organici in esso contenuti si libera in atmosfera. Alcuni di questi composti organici sono tossici e potenzialmente cancerogeni, la preparazione e la posa dei
conglomerati bituminosi rappresenta un rischio per la salute degli operatori del settore e di tutti coloro che ne respirano i fumi.
Cosa deve sapere la popolazione?
I fumi emessi nella produzione di conglomerati bituminosi sono considerati potenziali cancerogeni dal NIOSH (National Institute of Occupational Safety and Health). La cancerogenicità è legata alla presenza nei fumi di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), classificati dalla IARC (International Agency for Research on Cancer), alcuni
come possibili cancerogeni ed altri come probabili cancerogeni per l’uomo. Quanto sopra è riportato nello studio INAIL, “Impianti di produzione dei Conglomerati Bitumosi ,(http://www.inail.it/cms/pubblicazionieriviste/tuttititoli/rischio/conglomeratib
ituminosi/ConglomeratiBituminosi.pdf), che aggiunge anche: “Gli stessi agenti cancerogeni sopramenzionati si sviluppano anche dai processi di combustione e pirolisi degli oli combustibili e diatermici. A questi si aggiunge l’idrogeno solforato (H2S), irritante, non presente nelle materie prime tal quali, ma generato quale sottoprodotto, e la soda caustica (idrossido di sodio, NaOH), sostanza tossica utilizzata in quantità discrete” .Analoga valutazione dei rischi è espressa nel documento ISPESL “Stesa dei conglomerati bituminosi” (http://www.ispesl.it/urp/documenti/AS-2006-15-21.pdf).
I fattori di rischio all’esposizione per la popolazione adulta, debbono essere molto aumentati nel caso di bambini e adolescenti. Come spiega anche ARPA
(http://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/aria/generale_124.asp), l´esposizione nei bambini e ragazzi è influenzata dall´alta frequenza respiratoria, in relazione ai loro livelli di consumo di ossigeno. La media della frequenza respiratoria di bambini in età 3-12 anni è approssimativamente doppia rispetto a quella di un adulto (425 rispetto a 232 l/kg/die).
Confrontando le frequenze respiratorie in questi due gruppi per un periodo di un´ora, un bambino che gioca può respirare un volume d´aria 4,5 volte maggiore di quello di un adulto sedentario.
Dove si trova l’impianto più vicino a noi?
In località Magazzino, nella nuova area industriale a fianco delle Ceramiche Pastorelli, dal 2008 è stato installato un impianto per la produzione di conglomerato bituminoso con una enorme capacità produttiva di 2400 q.li/ora. I fumi di questo impianto interesseranno, con
intensità non trascurabile, un’area ampia alcuni km di raggio, che include molte abitazioni civili, luoghi di lavoro, terre agricole con colture di pregio. L’impianto è già stato autorizzato alle emissioni dalla provincia di Modena, ma il suo collaudo non è ancora stato fatto. Nel comune di Savignano, le prime abitazioni di Magazzino sono a poche decine di metri, mentre il centro di Magazzino dista 1.1 km. Il centro di Mulino dista 1.8 km.
Nel comune di Bazzano, le prime abitazioni distano dall’impianto alcune centinaia di metri, l’area industriale Muzza è a circa 1 km, mentre il quartiere Sabbionara dista circa 1.6 km.
Il Comitato Tutela Territorio di Savignano (comitatosavignano.wordpress.com, che scrive
questa pagina informativa, è determinato a fermare l’impianto prima della partenza , ovvero
prima che inizino i problemi per i cittadini!
Ci sono stati problemi attorno ad altri impianti di lavorazione dei bitumi?
Molti problemi, ma pochi lo sanno!
• Comitato Zola Ambiente: a Ponte Ronca (Zola Predosa) esiste un impianto di produzione asfalti della ditta Pavimental da oltre 25 anni. I cittadini che abitano ad oltre un km di distanza lamentano fastidi per le esalazioni odorigene (puzzolente)
che li costringono a tenere le finestre chiuse nelle notti d’estate. Ogni volta che le proteste si riaccendono vigorose, sono smorzate dal politico di turno con promesse di delocalizzazione dell’impianto, ma l’attuale collocazione “provvisoria” ... è sempre rimasta tale.
• Comitato Santa Viola (www.eticaenergetica.it): a Bologna, in via Agucchi, c’è la ditta Sintexcal, una fabbrica di asfalti situata a poche decine di metri da 5 scuole (asilo nido, scuola materna, scuola elementare e scuola media) e nel cuore di una delle pochissime zone verdi che servono un’area intensamente urbanizzata. Nata
negli anni cinquanta, è oggi parte dell’area urbana della città. I cittadini sono costretti a vivere a porte e finestre sigillate a causa dei cattivi odori. Le maestre dei vari plessi che sono costrette a serrare le finestre a causa dei cattivi odori che provengono dall’esterno. Dopo anni di proteste sembra che la ditta si delocalizzi a Sala Bolognese ...
• Comitato Salute Pubblica Noce (comitatonoce.wordpress.com): a Bologna, nel quartiere Noce di Via Zanardi, la ditta Valli Zabban e Coop Costruzioni lavorano rispettivamente bitumi ed asfalti. Anche qui, i cittadini che abitano sino a 2 km di distanza lamentano acuti livelli di esalazioni insopportabili. Dopo anni di proteste sembra si sia giunti alla delocalizzazione di Coop Costruzioni in altra sede. Invece, la ditta Valli Zabban, nel corso degli ultimi anni è stata più volte costretta dalla Provincia a modificare i propri impianti di abbattimento dei fumi,
senza che il problema delle esalazioni odorigene fosse risolto. Il problema è ancora aperto.